L’insonnia cronica: una malattia invalidante
L’insonnia non può più essere considerata un disturbo da accettare e gestire. Rappresenta infatti una malattia cronica e invalidante che soddisfa tutti i requisiti per essere inclusa nell’elenco dei servizi di assistenza essenziali. È lì che dovrebbe essere posizionata. Le persone che ne soffrono, rappresentando il 10% della popolazione mondiale, hanno il diritto di ricevere cure, servizi e prestazioni fornite dal servizio sanitario nazionale. Ciò che è stato proposto nel recente Policy brief sull’insonnia cronica, presentato il 27 giugno a Roma, rappresenta un autentico cambio di paradigma. Medici, esperti delle principali società scientifiche e rappresentanti del mondo della ricerca, sotto la guida di Luigi Ferini Strambi, direttore del Centro di Medicina del Sonno, si sono riuniti in un tavolo di lavoro allo scopo di individuare le lacune nell’assistenza sanitaria che richiedono una soluzione.
Le raccomandazioni rivolte ai decisori politici:
- Riconoscere l’insonnia come malattia cronica ed invalidante e prevedere disposizioni per la sua diagnosi e per l’assistenza delle persone che ne sono affette.
- Avviare le procedure di riconoscimento ed inserimento della patologia nelle due importanti classificazioni ministeriali: elenco delle malattie e condizioni croniche invalidanti ai sensi del DPCM 12 gennaio 2017 “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502”; tabella di cui al Decreto del Ministero della Sanità 5 febbraio 1992“Approvazione della nuova tabella indicativa delle percentuali d’invalidità per le minorazioni e malattie invalidanti”.
- Definire percorsi e strategie di riconoscimento per un più definito inquadramento della patologia e la più appropriata gestione dell’insonnia cronica.
- Individuare le criticità che ostacolano il supporto al paziente da parte della rete medico-sanitaria.
- Promuovere campagne di comunicazione e sensibilizzazione rivolte a cittadini finalizzate a combattere il diffuso fenomeno dell’autogestione dell’insonnia con conseguente uso spesso inappropriato dei farmaci.
- Promuovere iniziative di formazione rivolte in prima istanza ai Medici di Medicina Generale ed agli altri professionisti sanitari finalizzate a migliorare la conoscenza del problema “insonnia”, delle sue conseguenze negative sullo stato di salute e sulla Qualità di vita delle persone, dell’uso appropriato dei farmaci e delle possibilità di ricorso ai Centri Specialistici per le forme di malattia di più difficile gestione.
- Promuovere una più stretta collaborazione tra la medicina generale e il mondo della medicina del sonno.
- Sviluppare delle linee guida nazionali sull’insonnia cronica coerenti con quelle europeeche, tra le altre cose, recepiscano la centralità delle differenze di genere nelle diagnosi e nei trattamenti dell’insonnia;
- Definire un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale sull’insonnia.
Ulteriori approfondimenti utili all’interno del sito:
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