Infertilità: il ruolo dei disturbi del sonno

16 Gen 2020 ARTICOLI

Lo studio pubblicato alcuni giorni fa da Nature and Science of Sleep solleva una questione potenzialmente di grande allarme per la salute pubblica, facendo luce sulla relazione tra sonno e infertilità.

Lo studio, eseguito su 1536 afferenti a un Centro per la fertilità nella regione della Zhejiang, Cina, ha analizzato i parametri di 970 partecipanti che rispettavano i criteri di inclusione.

Il principale risultato è l’esistenza di relazioni tra la presenza di disturbi del sonno, valutata dal PSQI, e alcuni parametri della fertilità maschile (volume, motilità, concentrazione, morfologia, forme atipiche degli spermatozoi).

Proprio perché risultati dello studio possono suscitare allarme nella generale popolazione è bene chiarificare che l’esistenza di queste relazioni non implica in alcun modo una relazione causale (i.e., la cattiva qualità del sonno determina le alterazioni seminali), visto che molti altri fattori (oltre quelli già controllati dagli autori dello studio) possono mediare questa relazione. Inoltre è bene precisare che l’entità  (i.e., la robustezza) di queste relazioni, benchè significative, è relativamente bassa.

Quest’ultimo elemento implica che, anche laddove esistesse una relazione potenzialmente causale, questa spiegherebbe una percentuale intorno al 10% del generale fenomeno dell’impoverimento dei parametri seminali e, in ultima istanza, dell’infertilità maschile.

Di sicuro allo studio va il merito di avere aperto un nuovo filone di ricerca e di avere allertato l’attenzione su un’altra delle tante conseguenze di un sonno disturbato

Luigi De Gennaro, comitato editoriale AIMS

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