sonniloquio

Le parole durante il sonno

5 Dic 2022 ARTICOLI

Il sonniloquio (sleep talking) è una parasonnia, una manifestazione di comportamenti alterati durante il sonno. Può riguardare complessi e articolati dialoghi (o monologhi), così come semplici borbotii. Più frequentemente le parole durante il sonno si presentano nei bambini e, in generale, nei maschi. Solitamente chi le sperimenta non ha alcuna consapevolezza e -nella maggior parte dei casi- appare diverso dal tipo di linguaggio che si usa da svegli.

Il sonniloquio può essere spontaneo o sollecitato da interrogazioni. A volte i dialoghi sono senza alcun senso, mentre altre volte hanno una relazione con episodi della vita quotidiana. Per le sue caratteristiche (assenza di consapevolezza), i contenuti espressi durante il sonniloquio non sono ritenuti ammissibili all’interno del processo giudiziario.

Come altre parasonnie la sua comparsa può essere favorita da forti stress, privazione di sonno, sonnolenza diurna, assunzione di alcol e stati febbrili. Si associa frequentemente ad altre parasonnie, come il sonnambulismo o i sogni terrifici (nightmares).

Si verifica nella maggior parte delle fasi del sonno e la specifica fase del sonno in cui si manifesta contraddistingue l’intelligibilità del linguaggio. In altri termini, quando si verifica nella fasi di sonno più superficiali (stadio 1 e 2) tende ad assumere la forma di dialoghi veri e propri, mentre nella fasi più profonde del sonno (stadio 3 e 4) si riduce a gemiti, borbotti o poco più. Questa ultima caratteristica trova verosimilmente una spiegazione nella maggiore difficoltà programmatoria e articolatoria (anche muscolare) che contraddistingue gli stadi di sonno profondo.

L’esperienza di assistere ai dialoghi di qualcuno che dorme è molto frequente. Non ci sono dati di prevalenza nella popolazione del fenomeno del sonniloquio, anche perché raramente diventano di rilevanza medica o, comunque, clinica. Anche l’assenza di consapevolezza rende difficile la quantificazione del fenomeno. Ne sappiamo in massima parte da chi è stato spettatore di un episodio.

Indipendentemente dalla natura non strettamente patologica del fenomeno, esistono contromisure per ridurne la probabilità di evenienza: (1) regolari abitudini di sonno, (2) durata del sonno adeguata, (3) rispetto delle regole di igiene del sonno, (4) astensione dall’alcol, (5) riduzione dei livelli eccessivi di stress.

Il linguaggio rappresenta una delle funzioni superiori dell’uomo. Quella tipicamente umana. Occupiamo una parte cospicua della nostra vita da svegli parlando e, più in generale, comunicando. Se le parasonnie rappresentano un fallimento parziale dell’attivo controllo nell’inibire la maggior parte dei comportamenti, perché incompatibili (o poco compatibili) con il sonno, non è poi così strano che ce ne sia una che riguarda il linguaggio. Così come come urinare (enuresi), come muoversi e camminare (sonnambulismo), come avere percezioni visive (allucinazioni ipnagogiche e allucinazioni ipnopompiche). Specifiche regioni del cervello che smettono di comportarsi “da sonno”, mentre il resto del cervello presenta tutte le caratteristiche tipiche del normale cervello che dorme.

L’articolo completo sul fenomeno delle parole durante il sonno è disponibile su Huffington Post

Luigi De Gennaro, segretario AIMS

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