Articolo Corriere Salute: il covid ha infettato anche i sogni

Il Covid-19 ha influenzato negativamente anche i sogni

22 Feb 2022 ARTICOLI

Corriere salute/Elena Meli/

Il coronavirus ha davvero infettato i nostri sogni?

Negli ultimi due anni di pandemia da Covid-19 sembra che anche i sogni siano stati più brutti rispetto al solito, soprattutto per chi è stato contagiato. È il risultato di uno studio condotto da Luigi De Gennaro, docente di Psicofisiologia del sonno all’università La Sapienza di Roma che ha l’obiettivo di indagare l’impatto della pandemia da Covid-19 su sonno e sogni. Lo studio dimostra che sono aumentati gli incubi rispetto al periodo pre-pandemico soprattutto per coloro che hanno contratto il virus: i pazienti hanno fatto più sogni, più incubi. La pandemia ha aumentato i disturbi del sonno influenzando negativamente anche i sogni che si ricordano meglio perché il sonno è diventato più frammentato e disturbato.
Una relazione simile sembra prospettarsi anche nei soggetti colpiti dalla sindrome da long Covid ovvero chi presenta ancora i sintomi di stanchezza, tosse, difficoltà respiratorie a distanza di almeno due mesi dalla guarigione, i quali potrebbero avere un maggior numero di sogni e incubi rispetto a chi una volta risolta l’infezione non ha avuto strascichi; i dati di questo studio saranno disponibili nei prossimi mesi.

La pandemia da Covid-19 ci ha tolto il sonno?

La pandemia ha aumentato i disturbi del sonno, è quanto afferma uno studio dell’International Covid-19 Sleep Study, dimostrando che durante il lockdown della primavera 2020 il 50-55% della popolazione ha lamentato disturbi del sonno, soprattutto l’insonnia. Il Professore Luigi De Gennaro ha osservato che le limitazioni e la paura del contagio hanno provocato ansia e stress andando a compromettere la qualità e la quantità del sonno. Adesso stiamo ricercando una nuova normalità e anche i disturbi del sonno sono diminuiti, tuttavia non siamo tornati ai risultati registrati prima del Covid-19, lo dimostra anche il dato sull’incremento del 30% della domanda di farmaci e integratori per favorire il sonno.

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