Cancro e sonno: l’importanza di dormire bene

28 Apr 2023 ARTICOLI

Secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il cancro è una delle cause più comuni di morte, con quasi sette milioni di decessi in tutto il mondo ogni anno.

Anche i disturbi del sonno presentano una notevole prevalenza nella popolazione generale, con un notevole impatto sulla salute di chi ne è affetto cronicamente. Questo espone ad un maggior rischio di comorbidità cardiovascolari, infiammatorie, psichiatriche, cognitive, nonché tumorali in alcuni casi.

Negli ultimi decenni è infatti emersa una correlazione bidirezionale tra sonno e tumori, tuttora in fase di studio. Il nesso di causalità ancora da appurare per molti disturbi del sonno e diversi tipi di tumori.

Nel 2010 l’OMS e la IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) hanno valutato le prove sperimentali ed epidemiologiche dell’associazione tra lavoro a turni e vari tipi di cancro. Tali ricerche hanno concluso che vi siano prove sperimentali sufficienti per classificare “il lavoro a turni che comporta alterazione circadiana” come “probabilmente cancerogeno per l’uomo”.

È tuttavia indubbia l’importanza della cura dei disturbi del sonno in pazienti con patologie tumorali. Tale importanza si riferisce al migliorare sia la risposta alla terapia oncologica che la qualità di vita in questi pazienti.

Nell’articolo pubblicato sulla rivista Fondamentale, fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, la Dott.ssa Michela Vuga, giornalista scientifica, ha focalizzato l’attenzione su questo importante argomento. E’ stata infatti condotta un’intervista alla Prof.ssa Laura Palagini e alla Dott.ssa Maria Paola Mogavero. Entrambe rappresentano medici esperti in Medicina del Sonno, che hanno indagato l’importanza della correlazione tra sonno e cancro in ambito clinico e di ricerca.

Come sottolineato nell’articolo su sonno e cancro: “curare un disturbo del sonno in un paziente oncologico può migliorare la risposta alle terapie e ridurre gli effetti collaterali del trattamento, diminuire il rischio di comorbidità e di complicanze, migliorare l’umore e l’energia e, in definitiva, sembra aumentare la probabilità di sopravvivenza”.

Maria Paola Mogavero, commissione Divulgazione AIMS

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