A che punto è la ricerca sui sogni?
Una recente rassegna bibliografica sulla ricerca sui sogni
Storicamente, il sogno è stato studiato attraverso molti approcci focalizzati su diversi aspetti del fenomeno.
In ambito neuroscientifico, nonostante i notevoli passi avanti nella comprensione delle basi neurobiologiche dell’attività onirica, molti quesiti restano ancora al centro del dibattito.
Una recente rassegna bibliografica sulla ricerca sui sogni è stata appena pubblicata in un numero speciale per i 50 anni del Joural of Sleep Research. All’interno di tale rassegna affrontiamo lo stato dell’arte sulla ricerca neuroscientifica sul sogno. Inoltre, presentiamo le principali questioni aperte in quest’ambito.
Argomenti trattati all’interno della rassegna
Per prima cosa affrontiamo nella rassegna la questione relativa alla dicotomia REM-NREM. In seguito, ci focalizziamo su gli specifici aspetti del funzionamento e della struttura cerebrale in grado di predire l’esperienza onirica. Particolare attenzione abbiamo posto in merito all’influenza di caratteristiche di stato e di tratto sul ricordo del sogno.
Inoltre, prendiamo in considerazione le evidenze che indicano l’esistenza di una stretta relazione tra le esperienze e i processi mentali, emotivi e neurobiologici diurni e l’attività onirica. A tal proposito, descriviamo come quest’ultima possa essere modulata attraverso stimolazioni visive, olfattive e somatosensoriali.
L’accesso indiretto al contenuto onirico rappresenta un intrinseco limite della ricerca sul sogno. Dunque, prendiamo in considerazione evidenze che indicano come eventi parasonnici sembrerebbero essere espressione dell’attività mentale in corso durante il sonno. Tali eventi potrebbero quindi rappresentare un accesso diretto all’esperienza onirica.
Infine, riassumiamo l’attuale letteratura attualmente disponibile relativa agli incubi. In merito agli incubi, enfatizziamo anche il possibile ruolo del lavoro sui sogni in psicoterapia, alla luce delle moderne conoscenze neuroscientifiche e di diversi paradigmi epistemologici.
In linea generale, è bene sottolineare come molti risultati siano ancora eterogenei, indicando la necessità di uniformare i modelli di studio dell’esperienza onirica. Inoltre, riteniamo importante introdurre ed integrare moderne tecniche di studio in ambito neuroscientifico nella ricerca sull’attività onirica, allo scopo di approfondire le basi neurobiologiche del sogno e le possibili modalità di modulazione dell’attività onirica.
Infine, sottolineiamo l’importanza di comprendere maggiormente la relazione tra sogno e parasonnie e di approfondire il ruolo di aspetti neurobiologici ed esperienziali del sogno in ambito clinico.
Maurizio Gorgoni, membro AIMS