Sonno e isolamento: “Come dormire in quarantena”

21 Apr 2020 ARTICOLI

L’intervista di Repubblica al Presidente AIMS Giuseppe Plazzi sul sonno in quarantena.

La quarantena dovuta all’attuale pandemia da COVID-19 ha profondamente cambiato i ritmi e le abitudini quotidiane.

Considerando che un terzo della vita lo passiamo a dormire, inevitabilmente delle ripercussioni si sono verificate anche rispetto al nostro sonno.

All’interno dell’intervista al Prof. Plazzi verranno passate in rassegna le conseguenze della pandemia. In particolare le conseguenze dell’isolamento sui nostri ritmi circadiani, ovvero sul nostro sonno in quarantena.

Se infatti gli orari imposti da impegni sociali quali scuola e lavoro costituiscono dei veri e propri “sincronizzatori” dei ritmi sonno-veglia, il loro stravolgimento a causa dell’emergenza sanitaria ha un notevole impatto sulle nostre abitudini.

Banalmente, lavorare da casa ed essere costantemente esposti a luci artificiali piuttosto che alla naturale variazione della luce solare può determinare un’alterazione del fisiologico orologio circadiano. Di conseguenza questo provoca uno sfasamento degli orari di addormentamento e di risveglio.

Ma anche la variazioni dell’orario dei pasti rispetto al periodo pre-pandemia ha ulteriormente contribuito.

All’interno di tale scenario, un ruolo rilevante è anche svolto dall’ansia generalizzata e diffusa in merito all’evoluzione di tale condizione emergenziale.

Anche i bambini – afferma il Prof. Plazzi – risentono di tali variazioni. Tuttavia nel loro caso gli orari imposti dalla scuola (sebbene si tratti di lezioni a distanza) aiutano a mantenere una maggiore stabilità.

Alla luce delle attuali condizioni il Presidente dell’associazione AIMS rilascia in questa intervista delle utili indicazioni in merito a possibili contromisure per ridurre l’impatto negativo dell’isolamento sul nostro sonno.

La principale regola si riferisce al fatto che è auspicabile mantenere – nonostante la maggiore libertà legata al lavoro da casa – degli orari il più possibile fissi e simili a quelli rispettati in condizioni routinarie.

Inoltre è sempre opportuno tenere a mente e rispettare le semplici ma preziose regole di igiene del sonno. Per esempio facendo particolare attenzione alla riduzione di attività serali eccessivamente stimolanti e attivanti.

Infine, l’opzione di ricorrere ad una terapia farmacologica in alcuni casi è preferibile. Ovviamente, sempre a seguito di una opportuna valutazione da parte di un medico specialista.

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