Dreams and nightmares during the first and second wave of the COVID-19 infection: A longitudinal study
E’ ormai noto che la pandemia da COVID-19 ha provocato notevoli cambiamenti non solo al nostro ritmo sonno-veglia, ma anche all’attività onirica. Un recente studio, appena pubblicato sulla rivista Brain Sciences (Scarpelli et al., 2021a, https://www.mdpi.com/2076-3425/11/11/1375), ha indagato in che modo le diverse variabili oniriche si sono modificate nel corso della pandemia. Nello specifico, 611 soggetti, che avevano partecipato ad una precedente indagine online durante il lockdown (Scarpelli et al., 2021b, Journal of Sleep Research), hanno risposto ad una nuova batteria di questionari durante la seconda ondata della pandemia. La frequenza onirica, dei sogni lucidi e degli incubi, così come le variabili emotive relate al sogno, raccolte durante la prima e la seconda ondata, sono state confrontante.
I risultati hanno mostrato una riduzione della frequenza onirica, per tutte e tre le variabili considerate, durante la seconda ondata. Similmente, l’intensità emotiva e il distress associato agli incubi notturni risultavano diminuite nella seconda ondata rispetto al periodo di lockdown. Il tono emotivo riportato era invece maggiormente caratterizzato da emozioni negative nel follow-up rispetto alla prima ondata. Sono state poi confrontate le variabili psicologiche e ipniche tra i tre gruppi creati sulla base dell’aumento, decremento o assenza di cambiamento nella frequenza onirica tra prima e seconda ondata. Sono emerse differenze significative sia per quanto riguarda i sintomi sonno-relati del Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD) che le misure di crescita post-traumatica indagate mediante il Post-Traumatic Growth Inventory. In particolare, chi aumentava la propria frequenza di sogni lucidi e nightmares mostrava anche punteggi più elevati in queste dimensioni. Inoltre, il gruppo con l’incremento di incubi durante la seconda ondata riportava anche una peggiore igiene del sonno, più disturbi del sonno e maggiore sonnolenza diurna. Infine, sono state individuate correlazioni significative tra alcuni fattori relati al COVID-19 (e.g., quarantena forzata, avere amici o parenti infettati dal COVID-19, richiedere l’aiuto di uno specialista della salute mentale) e le variabili emotive dei sogni.
Da un lato, i riscontri di tale studio mostrano che la seconda ondata ha impattato in maniera minore la vita onirica degli individui rispetto alla prima ondata della pandemia. Tuttavia, è stato rilevato che i soggetti che hanno riportato un incremento di sogni lucidi e nightmares durante la seconda ondata presentano un maggiore rischio di sviluppare PTSD. In tal senso, l’attività onirica e le sue variazioni nel corso del tempo potrebbero rappresentare un indice rilevante -e da monitorare- della salute mentale dell’individuo. Inoltre, la relazione esistente tra variabile oniriche emotive e le esperienze COVID-relate fornisce sostegno all’ipotesi di continuità, secondo cui i contenuti e le preoccupazioni presenti in veglia si ripresenterebbero nello scenario onirico.
Riferimenti
Scarpelli, S., Alfonsi, V., Gorgoni, M., Musetti, A., Filosa, Quattropani, M. C., … & Franceschini, C. (2021a). Dreams and nightmares during the first and second wave of the COVID-19 infection: A longitudinal study. Brain Sciences. 11(11), 1375.
Scarpelli, S., Alfonsi, V., Mangiaruga, A., Musetti, A., Quattropani, M. C., Lenzo, V., … & Franceschini, C. (2021b). Pandemic nightmares: Effects on dream activity of the COVID‐19 lockdown in Italy. Journal of sleep research, e13300.
Serena Scarpelli, comitato editoriale AIMS